Nafez Assaily

“Solo i palestinesi possono darsi la pace. Gli Stati Uniti possono darci denaro e armi, ma non la pace. E le uniche persone che possono darci la pace sono gli israeliani. Gli arabi possono darci soldi e armi, ma non possono darci la pace. Dobbiamo agire su questi due fatti. Più nonviolenza, più efficacia.”

Nato nel 1956 in Cisgiordania, nella Città Vecchia di Gerusalemme, cresciuto a Hebron, è un sociologo e un attivista per la pace palestinese.

Vita e attivismo

Sebbene fosse un musulmano sufi, ricevette la sua prima educazione nelle scuole cristiane di Gerusalemme, e poi iniziò i suoi studi universitari presso la An-Najah National University di Nablus, dove si specializzò in inglese e sociologia. Lì fu impressionato, se non del tutto convinto, dalla nonviolenza e da vari scrittori come Mahatma Gandhi, Martin Luther King e Martin Buber.

Un momento significativo della sua consapevolezza è arrivato ascoltando un discorso tenuto da Mubarak Awad, un arabo cristiano, che successivamente ha fondato il Centro palestinese per lo studio della nonviolenza a Gerusalemme nel 1981 (PCSN). Fu questo discorso a convincere Nafez nel 1981 che l’idea di nonviolenza non era semplicemente un sogno irrealizzabile.

Quando Awad fu minacciato di espulsione, dovette annullare il suo incontro alla cattedra Gamaliel presso il ministero del campus luterano del Milwaukee metropolitano. Così Assaily prese il suo posto, ricevendo una standing ovation da 51 rappresentanti della chiesa nel presbiterio di Milwaukee. Nel giugno 1988, Awad fu espulso da Israele e Nafez divenne il direttore del centro.

Nafez ha sviluppato il proprio progetto di un servizio mobile di prestito di libri chiamato “Library on Wheels for Nonviolence and Peace” (LOWNP) a Hebron per incoraggiare la lettura tra i giovani della città, e in particolare lo studio della nonviolenza. La sua campagna di pace è ecumenica, in quanto attinge agli scritti di Gandhi, del Corano, della Torah e del Nuovo Testamento. Lavora spesso per consigliare i palestinesi che manifestano a Gerusalemme su come escogitare slogan meno generici e più in linea con le realtà della loro vita quotidiana.

Jerry Levin, ex capo dell’Ufficio per il Medio Oriente della CNN prima di essere preso in ostaggio dai terroristi libanesi, e ora membro dei Christian Peacemaker Teams in Cisgiordania, lo ha scelto come “creativo esponente musulmano di attivismo nonviolento”.

Dalla resistenza pacifica alla confisca delle sue proprietà

Nafez vive nella periferia nord di Hebron, vicino all’insediamento ebraico di Ramat Mamre o Givat Harsina, uno dei quattro quartieri di Kiryat Arba. Assaily afferma che l’espansione di Givat Harsina è stato un grave danno per la sua famiglia, dal momento che gran parte della terra di proprietà della sua famiglia è stata soggetta a un ordine di confisca proprio per estendere lo sviluppo di Givat Harsina. La proprietà di famiglia, originariamente di circa 32 acri, fu acquistata da suo padre nel 1959.

La non violenza è la chiave della pace

Secondo Assaily, dal 1948, sia Israele che i palestinesi non hanno avuto successo nel perseguimento dei loro rispettivi obiettivi. Questo vale sia per Israele nel tentativo di raggiungere la pace e la sicurezza attraverso l’esercizio della forza, sia per i palestinesi ricorrendo alla lotta armata, quindi, sostiene, è giunto il momento di perseguire in maniera nonviolenta i loro rispettivi obiettivi.
   

Vicissitudini

Ha perso l’uso della vista nell’occhio destro, in seguito alla sua partecipazione a una manifestazione di protesta nella moschea di Al Aqsa nell’ottobre 1990 per protestare contro le morti di palestinesi uccisi lì il giorno prima. Durante quella la protesta ha sofferto per i fumi di una bomboletta di gas che era stata sparata nella folla dalla polizia israeliana sviluppando una grave infezione agli occhi. Egli attribuisce la perdita della vista agli effetti di quel particolare gas.

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